Rodotà contro il Ddl intercettazioni: "Viola la costituzione"


Anche l'ex Garante Privacy osteggia il disegno di legge sulle intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali.

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Stefano Rodotà
Nonostante i numerosi emendamenti, non ultima la riformulazione del provvedimento presentato dal senatore Roberto Centaro (il cosidettoemendamento D'Addario), il Ddl sulle intercettazionitelefoniche, telematiche e ambientali (scaricabile in Pdf) dovrebbe essere approvato entro la fine di giugno.
Il ministro Angelino Alfano, che ha presentato a suo tempo il disegno di legge, plaude alla vistosa accelerata subita dai lavori della Commissione Giustizia del Senato. "Con la legge sulle intercettazioni" - ha recentemente dichiarato - "il governo sta difendendo l'articolo 15 della Costituzione che stabilisce il diritto inalienabile alla privacy".
Eppure in questi giorni in Rete c'è un grande fermento in merito a quella che è stata definita "la legge bavaglio": Stefano Rodotà è, infatti, il primo firmatario di una petizione on line che ha raggiunto, in pochi giorni, migliaia di sottoscrizioni.
L'ex Garante della privacy ritiene sia indispensabile "rafforzare l'opposizione a questo attentato alle libertà costituzionali" perché, a suo dire, la Legge sulle intercettazioni telefoniche, così com'è formulata,"scardinerebbe aspetti essenziali del sistema costituzionale".
Rodotà non si limita a contestare l'impianto normativo, soprattutto nel merito delle tempistiche relative alla possibilità di pubblicare eventuali intercettazioni, ma dissente fortemente anche dalle motivazioni soggiacenti la stesura del disegno di legge.
"Si dice di voler tutelare la Privacy." - afferma anche sul sito ufficiale della petizione - Un obiettivo legittimo, che tuttavia può essere raggiunto senza violare principi e diritti. Si vuole, in realtà, imporre un pericoloso regime di opacità e segreto. Le libertà costituzionali non sono disponibili per nessuna maggioranza.
fonte ZEUS News

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