microspie ambientali e intercettazioni: tutto sulla legge bavaglio


Le questioni più discusse del ddl che bloccherà le inchieste e cancellerà le notizie



IL bavaglio. Per i magistrati, per i giornalisti, per le tv. Una legge costruita apposta, un bavaglio appunto, per ridurre drasticamente il numero delle intercettazioni e impedire che il loro contenuto divenga pubblico anche se gli indagati ne sono venuti a conoscenza. Una legge per proteggere dagli ascolti i parlamentari e i loro più stretti collaboratori e amici. Una legge per rendere più difficili pure le inchieste di mafia. Una legge che impone una durata massima alle registrazioni anche se non si è trovato il colpevole. Una legge per evitare altri casi D'Addario. Una legge per costringere i pm a non aver più alcun rapporto con la stampa, pena l'estromissione dal processo. La legge sulle intercettazioni è tutto questo. Ed entra in vigore subito per bloccare i processi sugli appalti e non far più uscire una notizia.



Quando, e come, il pm potrà intercettare?
Il pm potrà chiedere un'intercettazione telefonica o visiva e i tabulati solo in presenza di "sufficienti indizi di reato" per i delitti di mafia e di terrorismo e se dispone di "gravi indizi di reato" per tutti gli altri crimini. Dovrà essere certo che le utenze appartengano ai soggetti indagati o dimostrare per gli altri che "sono a conoscenza dei fatti per cui si procede". Nel valutare i "gravi indizi" dovrà tenere conto di quanto il codice di procedura penale, all'articolo 192, stabilisce per valutare una prova. Ad autorizzare il pm, per ogni richiesta o proroga, che dovrà far sottoscrivere dal procuratore capo, sarà il tribunale collegiale del capoluogo di distretto cui dovrà inviare ogni volta tutte le carte.

Quanto può durare un ascolto?
Per mafia e terrorismo il pm disporrà di 40 giorni. Poi, ogni 20 giorni, dovrà rinnovare la richiesta con un "decreto motivato" e qualora "permangano gli stessi presupposti". Per tutti gli altri reati invece comincerà con 30 giorni e poi dovrà chiedere proroghe di altri 15 fino a raggiungere un massimo di 75 giorni. Dimostrando ogni volta che l'ascolto è necessario perché c'è un nuovo elemento che lo giustifica. Allo scadere dei 75 giorni, il pm potrà fare direttamente proroghe di 48 ore in 48 ore, di cui chiederà la ratifica al tribunale collegiale con il solito invio di tutta la documentazione, ma solo se potrà dimostrare, ogni volta con nuovi elementi, che l'ascolto è sorretto da nuovi indizi di reato ed è indispensabile.

Si potranno mettere anche microspie?
Doppio binario anche per le microspie. Per mafia e terrorismo si potranno piazzare "anche se non vi è motivo di ritenere che in quei luoghi si stia svolgendo l'attività criminosa". Per tutti gli altri delitti, compresi quelli che spesso rivelano la regia di un gruppo mafioso, come estorsioni, riciclaggio, usura, bisognerà distinguere tra luogo privato e luogo pubblico e sarà necessario avere, soprattutto per il secondo, maggiori indizi di reato. L'esasperazione del doppio binario tra reati gravissimi e meno gravi, sia per le microspie che per la durata, rischia di penalizzare fortemente i cosiddetti reati "spia", quelli che possono portare a scoprire organizzazioni mafiose e terroristiche.

Il pm può perdere un'indagine?
Il codice di procedura si arricchisce di due nuove regole anti toga. Che mirano sempre a costringerlo a lasciare l'indagine che sta seguendo e a dare più atout agli indagati. La prima: dovrà astenersi "se ha pubblicamente rilasciato dichiarazioni sul procedimento affidatogli". La seconda: in presenza di una fuga di notizie, che ha prodotto la denuncia di uno degli imputati e la conseguente iscrizione nel registro degli indagati, potrà essere sostituito dal capo dell'ufficio. L'avvicendamento automatico verrà sostituito con una valutazione discrezionale del procuratore. Ma è evidente che, anche di fronte a una fuga ad hoc seguita da una denuncia strumentale, la poltrona del pm traballerà.

Si potrà pubblicare un'intercettazione?
Se, grazie all'emendamento salva-cronaca della finiana Giulia Bongiorno, si potranno pubblicare almeno "per riassunto" gli atti di un processo non più segreti, il più totale divieto riguarderà i testi delle intercettazioni. Di cui non si potrà più né scrivere né parlare, né per riassunto, né nel contenuto, fino al termine delle indagini preliminari. Resteranno top secret fino al dibattimento. Nel nome della tutela della privacy, chi si arrischierà a pubblicare prima un brogliaccio, anche se esso contiene la prova regina di un arresto, sarà punito con un mese di carcere e la multa fino a 10mila euro. Gli editori rischieranno fino a 300mila euro. Carcere fino a tre anni per chi pubblica intercettazioni destinate a essere distrutte.

Ma io potrò registrare una telefonata?
Riscritto quattro volte dal relatore della legge Roberto Centaro, il comma D'Addario, dal nome della escort barese che a palazzo Grazioli ha registrato i dialoghi con Berlusconi, prevede una pena da sei mesi fino a quattro anni di carcere per chi "fraudolentemente effettua riprese o registrazioni di conversazioni a cui partecipa o comunque effettuate in sua presenza". C'è una clausola di salvaguardia per gli 007. Solo grazie alle insistenze di giornalisti come Milena Gabanelli alla fine sono stati esclusi i giornalisti. Ma restano i dubbi su un nuovo reato con una pena molto alta, scaturito da un fatto privato del premier, e che potrebbe intimorire chi registra una minaccia sessuale o un'estorsione.

Quando entra in vigore la legge?
La legge non si applicherà ai processi in corso nei quali siano già state richieste e autorizzate delle intercettazioni. Come verrà esplicitamente scritto, tutti gli atti compiuti fino al momento della sua entrata in vigore, ascolti compresi, saranno salvi. Ma, non si capisce bene con quale criterio e per quale ragione, alle inchieste in corso e alle intercettazioni già in itinere si applicherà la regola della durata "breve". Quindi nelle indagini aperte, come ad esempio quelle sugli appalti di Perugia, i pm avranno soltanto altri 75 giorni utili per intercettare. Solo se disporranno di qualche indizio o spunto di prova significativi, in seguito potranno disporre (e poi farsi autorizzare) ulteriori proroghe di 48 ore in 48 ore.
fonte repubblica

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