secondigliano napoli: microspie e rilevatori ambientali nel covo del boss Pagano
Camorra, arrestato un altro boss: colpo al clan Amato-Pagano
Il boss Elio Amato, 38 anni, dopo la cattura del fratello Raffaele e del cognato Cesare Pagano giovedì scorso, era destinato a diventare il capo del clan Amato-Pagano, protagonista della faida di Scampia. Nell'operazione i poliziotti hanno arrestato anche il nipote, Marco Liguori, 25 anni, latitante e killer del clan
Napoli - E' stato arrestato dagli agenti della squadra mobile di Napoli Elio Amato, esponente di vertice del clan camorristico degli Amato-Pagano. Elio, fratello di Raffaele Amato e cognato di Cesare Pagano, quest'ultimo arrestato dalla polizia giovedì scorso, era inserito nell'elenco dei cento latitanti più pericolosi. Era ricercato perché ritenuto responsabile dei reati di associazione camorristica e traffico di stupefacenti. Nel corso dell'operazione, i poliziotti hanno arrestato anche il nipote, Marco Liguori, di 25 anni, latitante e killer del clan Amato-Pagano.
Il boss Elio Amato, 38 anni, dopo la cattura del fratello Raffaele e del cognato Cesare Pagano, avvenuta giovedì scorso, era destinato a diventare il capo del clan Amato-Pagano, protagonista della faida di Scampia. Gli agenti della Mobile di Napoli, una trentina quelli che hanno partecipato all'operazione della scorsa notte, lo hanno colto nel sonno alle 4,30 del mattino all'interno di un'abitazione di un condominio di Villaricca, comune a nord di Napoli, al terzo piano dell'edificio. Alla vista dei poliziotti, che avevano circondato il palazzo precludendo ogni via di fuga, Amato non ha opposto resistenza consegnandosi agli agenti.
A nulla sono valse telecamere, rilevatori di microspie per bonifiche ambientali che il boss aveva fatto installare per difendere la sua latitanza e tenere sotto controllo la zona circostante. Con lui c'erano altri familiari, tra cui appunto il nipote Marco Liguori, 25enne, anch'egli latitante. Su quest'ultimo, considerato dagli inquirenti uno dei killer più pericolosi dell'organizzazione, la polizia indagava da tempo e grazie alla collaborazione delle forze dell'ordine e dei servizi segreti bulgari ne aveva scoperto l'attività di addestramento paramilitare effettuata proprio in Bulgaria, in alcuni poligoni di tiro dove si esercitava con fucili ad alta precisione.
L'influenza del clan Amato-Pagano, oltre che sulla periferia a nord di Napoli, in particolare sui quartieri di Secondigliano e Scampia, si estende su una vasta area comprendente alcuni popolosi comuni dell'hinterland, tra i quali Arzano, Casavatore, Melito e Mugnano. I due latitanti sono stati rinchiusi nel carcere napoletano di Secondigliano. LE CONGRATULAZIONI DI MARONI - Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, si è congratulato con il capo della Polizia il prefetto Antonio Manganelli, e con il questore di Napoli, Santi Giuffrè, per l'arresto di Pagano. «L'azione dello Stato, forte e precisa contro il crimine, - ha detto Maroni - non conosce tregua. Anche oggi, grazie all'eccellente lavoro della squadra mobile di Napoli, che ha arrestato uno dei latitanti più ricercati di camorra, è stata messa a segno un'altra importante vittoria contro la criminalità organizzata. Si tratta di un successo investigativo di altissimo livello per il quale ho ricevuto i complimenti anche dal Procuratore capo della Repubblica di Napoli Giandomenico Lepore».
fonte ilgiornale.it
Il boss Elio Amato, 38 anni, dopo la cattura del fratello Raffaele e del cognato Cesare Pagano giovedì scorso, era destinato a diventare il capo del clan Amato-Pagano, protagonista della faida di Scampia. Nell'operazione i poliziotti hanno arrestato anche il nipote, Marco Liguori, 25 anni, latitante e killer del clan
Napoli - E' stato arrestato dagli agenti della squadra mobile di Napoli Elio Amato, esponente di vertice del clan camorristico degli Amato-Pagano. Elio, fratello di Raffaele Amato e cognato di Cesare Pagano, quest'ultimo arrestato dalla polizia giovedì scorso, era inserito nell'elenco dei cento latitanti più pericolosi. Era ricercato perché ritenuto responsabile dei reati di associazione camorristica e traffico di stupefacenti. Nel corso dell'operazione, i poliziotti hanno arrestato anche il nipote, Marco Liguori, di 25 anni, latitante e killer del clan Amato-Pagano.
Il boss Elio Amato, 38 anni, dopo la cattura del fratello Raffaele e del cognato Cesare Pagano, avvenuta giovedì scorso, era destinato a diventare il capo del clan Amato-Pagano, protagonista della faida di Scampia. Gli agenti della Mobile di Napoli, una trentina quelli che hanno partecipato all'operazione della scorsa notte, lo hanno colto nel sonno alle 4,30 del mattino all'interno di un'abitazione di un condominio di Villaricca, comune a nord di Napoli, al terzo piano dell'edificio. Alla vista dei poliziotti, che avevano circondato il palazzo precludendo ogni via di fuga, Amato non ha opposto resistenza consegnandosi agli agenti.
A nulla sono valse telecamere, rilevatori di microspie per bonifiche ambientali che il boss aveva fatto installare per difendere la sua latitanza e tenere sotto controllo la zona circostante. Con lui c'erano altri familiari, tra cui appunto il nipote Marco Liguori, 25enne, anch'egli latitante. Su quest'ultimo, considerato dagli inquirenti uno dei killer più pericolosi dell'organizzazione, la polizia indagava da tempo e grazie alla collaborazione delle forze dell'ordine e dei servizi segreti bulgari ne aveva scoperto l'attività di addestramento paramilitare effettuata proprio in Bulgaria, in alcuni poligoni di tiro dove si esercitava con fucili ad alta precisione.
L'influenza del clan Amato-Pagano, oltre che sulla periferia a nord di Napoli, in particolare sui quartieri di Secondigliano e Scampia, si estende su una vasta area comprendente alcuni popolosi comuni dell'hinterland, tra i quali Arzano, Casavatore, Melito e Mugnano. I due latitanti sono stati rinchiusi nel carcere napoletano di Secondigliano. LE CONGRATULAZIONI DI MARONI - Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, si è congratulato con il capo della Polizia il prefetto Antonio Manganelli, e con il questore di Napoli, Santi Giuffrè, per l'arresto di Pagano. «L'azione dello Stato, forte e precisa contro il crimine, - ha detto Maroni - non conosce tregua. Anche oggi, grazie all'eccellente lavoro della squadra mobile di Napoli, che ha arrestato uno dei latitanti più ricercati di camorra, è stata messa a segno un'altra importante vittoria contro la criminalità organizzata. Si tratta di un successo investigativo di altissimo livello per il quale ho ricevuto i complimenti anche dal Procuratore capo della Repubblica di Napoli Giandomenico Lepore».

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