telecamere per videosorveglianza lecce Puglia

“Occhi” elettronici vigileranno 24 ore al giorno. Alta tecnologia e rispetto della riservatezza, assicura il sottosegretario intervenuto presso il comando della municipale. Ma qualche dubbio resta.
LECCE - Saranno attivate a breve, forse nel giro di una settimana, le 51 telecamere di cui qualcuna occultata nascosta fra i pali della luce per la sicurezza installate nel perimetro urbano di Lecce (Puglia) e collegate con la sede della polizia municipale e con la questura. Un lavoro a tempo di record, durato circa tre mesi, ed una tecnologia che la società incaricata – la Site Spa di Bologna - ha definito all’avanguardia: si tratta del primo impianto in Italia costruito interamente in fibra ottica oltre che del primo progetto finanziato con il Pon sicurezza 2007-2013 per un costo di 2 milioni e 70mila euro.

Le telecamere riprenderanno i punti sensibili 24 ore su 24 e le immagini saranno eliminate dopo un giorno, salvo particolari esigenze di indagine e di approfondimento. Al quarto piano del comando della municale, è stata installata la centrale operativa nella quale due operatori per turno controlleranno su grandi monitor lo scorrere delle immagini. La stessa procedura sarà seguita in questura.

“Non è la bacchetta magica – ha precisato il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, presente in conferenza stampa insieme al prefettom Mario Tafaro e all’assessore al Traffico, Giuseppe Ripa – ma è una risposta concreta ad un'esigenza diffusa. Ovviamente i risultati ci saranno se funzionerà il sistema sicurezza nel suo complesso”. Quasi a prevenire le prevedibili domande dei cronisti sulla riservatezza, Mantovano ha fatto riferimento ad una “serie di cautele, che verranno rigorosamente rispettate, imposte dal garante della privacy attraverso il provvedimento sulla videosorveglianza” (garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=1712680), precisando che “ogni telecamera dovrà essere segnalata ai cittadini con cartelli visibili in cui si dovrà specificare il fatto che sono collegate con le forze dell’ordine”. Più pragmatico l’assessore Ripa: “Tutte le città sono un Grande Fratello: ci sono le telecamere degli istituti di credito, quelle dei negozi. Non vorrei che il problema della privacy sorgesse proprio a Lecce. Guardiamo all’obiettivo finale, la sicurezza di cui tanto si parla e cerchiamo di utilizzare al meglio questo nuovo strumento”. Il componente dell’esecutivo cittadino ha poi aggiunto che verranno attivate altre quattro telecamere che renderanno identificabili le targhe delle auto che transiteranno nelle cosiddette strade del sesso, quelle a ridosso della stazione ferroviaria. Sempre con riguardo alla riservatezza, l’ingegner Tolomei della Site, ha provato a fugare i timori manifestati da alcuni residenti del centro storico: “Le telecamere non potranno in nessun caso inquadrare al di sopra dei quattro metri di altezza dal suolo”. Ma - chiediamo ironicamente – la riservatezza non vale per le case, gli uffici e i locali al piano terra?

fonte: lecceprima.it

Commenti

Post più popolari