omicidio sarah forse consumato in casa misseri

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Taranto, 20 ott. Gli inquirenti che indagano sull'omicidio della 15enne Sarah Scazzi, avvenuto il 26 agosto ad Avetrana, in provincia di Taranto, non escludono che il delitto possa essere avvenuto non nel garage dell'abitazione della famiglia Misseri in via Deledda, come raccontato da Michele Misseri ma all'interno della casa. Anche per questo stamane è stata compiuta una ispezione nell'abitazione da parte di carabinieri. Gli investigatori stanno cercando le chiavi che la vittima portava con sé e la corda che sarebbe servita per ucciderla.

L'ipotesi che Sarah possa essere stata uccisa in casa e poi trasportata di peso in garage per essere caricata nella Seat Marbella di Misseri è avvalorata dal fatto che gli inquirenti hanno svolto accertamenti anche su una porta interna che collega l'abitazione alla cantina, anche se questa porta risulta ostruita da oggetti molto pesanti.

Durante l'ispezione i carabinieri hanno brevemente ascoltato, come persona informata sui fatti, Cosima Serrano, madre di Sabrina e moglie di Michele Misseri, entrambi in carcere per l'omicidio di Sarah. Secondo quanto si apprende da fonti inquirenti il ruolo di Cosima Serrano nell'omicidio sarebbe "di contorno". Qualcosa in più si saprà comunque dopo l'esito degli esami dei Ris dei carabinieri sulla batteria e la parte interna del telefonino della vittima, uccisa lo scorso 26 agosto ad Avetrana, in provincia di Taranto. Gli accertamenti irripetibili su quell'oggetto sono programmati per la prossima settimana.

Negli uffici della Procura nel primo pomeriggio sono giunti il comandante provinciale, colonnello Giovanni Di Blasio, il comandante del Reparto operativo, Antonio Russo, che stanno incontrando il procuratore capo, Franco Sebastio e il procuratore aggiunto Pietro Argentino.

Nel frattempo, si apprende da fonti investigative che nella Caserma dei carabinieri di Avetrana viene ascoltato come persona informata sui fatti Ivano Russo, amico di Sabrina Misseri e della cugina Sarah. Due giorni fa un altro amico della comitiva, Alessio Pisello, era stato sentito per tre ore dagli inquirenti.

Intanto il gip del Tribunale di Taranto Martino Rosati non ha tramutato il fermo di Sabrina (oggi in carcere ha ricevuto la visita della madre e della sorella Valentina) per concorso in omicidio volontario e sequestro di persona, convalidato nei giorni scorsi, in ordinanza di custodia cautelare. Il termine di 48 ore entro il quale il fermo poteva essere tramutato nell'altro provvedimento non è perentorio ma ordinatorio.

E, prima di riascoltare in contraddittorio Michele Misseri, arrestato il 7 ottobre scorso, gli inquirenti vogliono aspettare la decisione del gip Rosati. La Procura sembra orientata a chiedere un incidente probatorio al gip durante il quale ascoltare l'uomo, reo confesso dell'omicidio. Molto più scettici sembrano gli inquirenti sulla possibilità di chiedere un confronto tra padre e figlia.

Gli inquirenti della Procura della Repubblica di Taranto e i carabinieri del Comando Provinciale della città jonica stanno approfondendo le indagini su una ipotesi che capovolgerebbe completamente il quadro delineatosi finora. Secondo questo nuovo scenario, l'ennesimo di questa storia infinita, lo zio Michele Misseri nel momento in cui avveniva l'omicidio dormiva mentre la figlia Sabrina compiva il delitto. Sembra che l'agricoltore avesse l'abitudine di riposarsi nel primo pomeriggio dopo essersi alzato molto presto la mattina e aver lavorato in campagna.

Secondo questa ricostruzione, da confermare, la figlia potrebbe aver fatto tutto da sola e il padre sarebbe successivamente intervenuto per provvedere a nascondere il cadavere.
fonte (Adnkronos/Ign) -

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