microspie tradimento separazione

Sempre più spesso si sente parlare al giorno d'oggi di microspie piazzate da coniugi gelosi o che stanno per separarsi per scoprire un ipotetico tradimento le cosidette "corna" tali microspie a volte utilizzate illecitamente fanno si che il coniuge fedigrafo venga scoperto smascherato e allontanato sappiate che è una pratica illegale è costituisce reato penale, intercettare, spiare, leggere corrispondenza, sms, mail ecc. Per non parlare del pedinamento e dello stalking. Le microspie a volte utilizzate in maniera impropria fanno si che il dubbio diventi realtà e portano una relazione coniugale alla separazione. Ed è proprio argomento di ieri questa sentenza che obbliga un coniuge al pagamento di...... Leggi l'articolo di Adnkronos.

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Torna con la moglie che lo aveva tradito, Cassazione: da separati dovrà mantenerla. Roma  Lei aveva perso la testa per un uomo molto più giovane con il quale era andata a convivere. Poi, riconciliatasi con il marito, era stata riammessa in casa ma dopo sei anni arrivò la rottura definitiva. Ora il coniuge dovrà versarle 200 euro al mese
Riprendere in casa il coniuge fedifrago può costare in caro in caso di separazione. L'avvertimento arriva dalla Cassazione che ha respinto il ricorso di un uomo di Brindisi che chiedeva che la colpa della separazione venisse addebitata alla moglie che nel 1994 aveva avuto una relazione extraconiugale con un 20enne seguita dall'abbandono della casa coniugale. Piazza Cavour non solo ha convalidato la separazione personale tra i due coniugi già ratificata dalla Corte d'Appello di Lecce, ma a carico dell'ex marito ha pure confermato il mantenimento di 200 euro mensili a favore della moglie che lo aveva tradito. La vicenda analizzata dalla prima sezione civile riguarda appunto una moglie che nel '94 perse la testa per un uomo molto più giovane di lei e con il quale andò a convivere per quattro mesi. Riconciliatasi con il marito la donna era quindi stata riammessa in casa e il matrimonio andò avanti ancora per sei anni, fino alla frattura definitiva. In primo grado il Tribunale di Brindisi, a gennaio 2000, aveva ritenuto determinante la sbandata della moglie, addebitandole la colpa del crack nuziale. Il verdetto è stato ribaltato dalla Corte d'Appello di Lecce che, nell'aprile 2006, aveva escluso l'addebito a carico della consorte attribuendole un assegno di mantenimento di 200 euro mensili e affidandole la figlia minore mantenuta dal padre con 220 euro al mese. Contro la decisione il marito tradito si è rivolto alla Cassazione facendo notare che il fallimento del matrimonio era da attribuirsi esclusivamente alla "relazione adulterina" portata avanti dalla moglie con il 20enne e che dunque nessun mantenimento era dovuto. La Suprema Corte (sentenza 25560) ha respinto il ricorso e, confermando tutto quanto stabilito in sede d'Appello, ha evidenziato che "la corte territoriale ha ritenuto certamente lesivo degli obblighi coniugali il comportamento della moglie ma giudicandolo privo di efficacia causale nel provocare l'intollerabilità della prosecuzione del rapporto coniugale che, anche dopo e nonostante l'esperienza extraconiugale vissuta dalla moglie, era durato ancora per ben sei anni".
In definitiva, dunque, dice la Cassazione allineandosi alla corte di merito, "il comportamento della moglie non può'' essere considerato causa "della crisi insanabile intervenuta nella coppia che ha portato al suo epilogo il rapporto matrimoniale". Di conseguenza anche se l'uomo è stato tradito, da separato dovrà continuare a mantenere la ex.
fonte - (Adnkronos) -

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