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DOVEVANO INTERCETTARE IL BOSS, MA RUBAVANO LE TELECAMERE

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Palermo, 31 dic. - 'Faida' tra tecnici installatori di apparecchiature quali microspie e microcamere per intercettare i mafiosi. Due persone sono state arrestate dal Ros dei carabinieri con l'accusa di aver rubato telecamere collocate in precedenza da ditte concorrenti per stanare il boss mafioso latitante Matteo Messina Denaro. Una terza persona e' ricercata. I due arrestati sono Michele Messana, 30 anni, e Vincenzo Portali, 33 anni, il primo collaboratore e il secondo gestore di fatto di una ditta con sede Messina e che noleggia alle forze dell'ordine strumenti tecnici di intercettazione. Secondo l'accusa, avrebbero trafugato in tre occasioni, il 26 settembre e il 16 e il 19 novembre del 2008, telecamere posizionate da altre tre imprese in localita' Tre Fontane, sulla costa trapanese.
Gli apparecchi erano utilizzati per tenere sotto controllo Salvatore Messina Denaro, fratello del capomafia, e Franco Luppino, ritenuto un fedelissimo del latitante. Entrambi furono poi arrestati. Il gip Michele Alaimo, che ha firmato l'ordine di custodia per Messana e Portali su richiesta dei pm della Dda di Palermo Carlo Marzella e Paolo Guido, ha contestato ai due il reato di furto aggravato. Si sarebbero impadroniti delle telecamere, del valore di 13 mila euro in totale, per riutilizzarle nella loro attivita'. I due tecnici installatori di microspie e telecamere nascoste sono indagati anche per favoreggiamento aggravato nei confronti di Matteo Messina Denaro, di suo fratello e di Luppino. 
fonte AGI



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