bunker 2012 anti nucleare costruzione

BUNKER 2012.  Nel mondo si sta sviluppando la fobia delle centrali nucleari e di conseguenza la popolazione corre ai ripari, facendosi costruire un rifugio bunker anche di piccole dimensioni ma che gli consenta di sopravvivere per almeno 6 mesi con tutti i sistemi luce, acqua, viveri e sistemni depuratori d'aria che consentano di passare il periodo di crisi esterna tranquillamente chiusi dentro. Per info visita il sito web bunker 2012   vi mettiamo a disposizione la guida di lettera43 anti radiazioni speditiva

La guida anti radiazioni:

  1. La mossa numero uno è scontata: evacuazione. Ma la fretta e il panico potrebbero far incorrere le persone in fuga in un errore colossale: mai scappare senza aver portato con sé delle scorte di acqua e cibo non contaminati, visto che lo sgombero è quasi sempre effettuato ore, se non giorni, dopo l'incidente.
  2. Per questo, il suggerimento numero due della guida in caso di disastro nucleare è quasi più prezioso del primo: chi abita vicino a centrali nucleari o teme un attacco di armi atomiche non può non mettere da parte in anticipo viveri e bottiglie, da tenere a portata di mano al momento dell'allarme.
  3. Una volta allontanati dall'area più compromessa dalla catastrofe nucleare, subentra la seconda fase di autodifesa: ripararsi dalla polveri radioattive liberate nell'atmosfera. Il rimedio, in questo caso, è, nel principio, semplice. Le radiazioni riescono a penetrare anche abiti e pareti delle abitazioni.
    Per questo i vecchi bunker antiatomici erano sotterranei e in cemento armato. Il luogo ideale dove rifugiarsi sono le cantine delle case, meglio se fortificate alla bisogna con mobili in legno, elettrodomestici, scorte di alimenti: tutto ciò che fa massa, meglio ancora se funzionale alla sopravvivenza, aiuta ad assorbire le radiazioni. Si consiglia poi di uscire il minimo indispensabile per evitare la pioggia radioattiva e di respirare aria contaminata.
  4. Prima di isolarsi nel rifugio, portare con sé una torcia a lampada led, a basso consumo e soprattutto a lunga durata energetica, una toilette portatile e un paio di materassi su cui dormire.
  5. Per chi non fosse riuscito a conservare indumenti e cibarie in luoghi al riparo dall'aria, o si fosse lui stesso trovato all'aperto, come è probabile in luogo colpito da calamità, non è mai superfluo ricordare di lavare più volte panni, vettovaglie e alimenti, e fare numerose docce. In caso di lunghe esposizioni, sono necessari lavaggi più accurati, per ridurre la quantità di radiazioni sulla pelle e poi recarsi in un centro sanitario per un controllo.
  6. Se si ha la necessità di uscite impellenti, bisogna proteggersi il più possibile con indumenti spessi, mascherine sulla bocca e ombrelli anti radiazioni.
  7. Il passo successivo è la prevenzione del tumore alla tiroide, tra le patologie più frequenti in caso di incidente nucleare. Le autorità giapponesi hanno distribuito 230 mila unità di iodio ai centri di evacuazione e soccorso attorno ai reattori nucleari di Fukushima, una forma di profilassi disposta dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) dopo il disastro di Chernobyl nel 1986.
    Le pasticche di iodio stabile, da assumere al massimo 24 ore prima del passaggio della polvere tossica e non oltre 24 ore dopo, aiutano a fermare l'accumulo di iodio radioattivo della tiroide.
    Negli Stati Uniti, i cittadini colti dal panico per il timore di nubi radioattive dal Giappone, hanno fatto razzia nelle farmacie, spingendo la stessa Oms a diffondere un comunicato per ricordare di «consultare il medico prima di assumere da soli lo iodio». Sul mercato di aste online di Ebay, le offerte per una confezione di 14 pillole sono schizzate fino a 540 dollari.
  8. Il rischio più insidioso, per chi abita anche a migliaia di chilometri di distanza dal luogo del disastro nucleare, è rappresentato dagli alimenti freschi come carne, uova e latticini. Per insalate e vegetali, meglio fare incetta di surgelati. Oppure comprare i semi e farli crescere: i germogli contengono molte proteine e sono ottimi disintossicanti.
    Riso non raffinato e, più in generale tutti i cereali integrali, aiutano a eliminare i veleni radioattivi. Mentre il latte in bottiglia o tetrapak può essere sostituito con quello in polvere.

    fonte lettera 43

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