Moglie fà spiare marito Carrara Toscana
La moglie fa spiare il marito assessore
I pedinamenti e le intercettazioni in auto e nell'ufficio dell'amministratore avvenivano senza alcuna autorizzazione: per questo l'investigatore privato assunto dalla donna è finito sotto processo.
Spiato e pedinato. Con tanto di conversazioni, quelle che si svolgevano nell'abitacolo della sua auto, ma anche nel suo ufficio, registrate.
Una storia simile a quella che ha avuto come «vittima» l'ex bomber nerazzurro Bobo Vieri. In quel caso a spiarlo era stato il presidente dell'Inter Massimo Moratti a cui costava un ingaggio di fior di milioni, per controllare che stesse alle regole.°°( MICROSPIE E CIMICI AMBIENTALI)°°. In questa storia, formato provincia, che risale all'estate del 2007 ed ha avuto epilogo in tribunale, le cose sono andate un po' diversamente. Anzi parecchio. A far seguire il marito, Massimiliano Bernardi, assessore al Sociale del Comune di Carrara, era stata la moglie. In un periodo difficile del loro matrimonio la donna si è rivolta ad un investigatore privato. E i metodi di controllo, rispetto a quelli messi in atto dalla società nerazzurra, erano di certo meno raffinati. Un piccolo registratore °° MICROREGISTRATORI PROFESSIONALI°°era stato piazzato direttamente sotto il sedile dell'auto dell'assessore. Non solo, anche i pedinamenti non erano poi così discreti: tanto che, in un'occasione, prima di una riunione a Palazzo civico, l'assessore aveva mandato anche il presidente del consiglio comunale Luca Ragoni a prendere il numero di targa dell'auto che lo stava seguendo da giorni. °° ( LOCALIZZATORI GPS SATELLITARI)°°E proprio il conducente di quell'auto, lo sportivo Francesco Menconi (che nel frattempo ha abbandonato la professione di investigatore privato, e si dedica a quella di maestro di arti marziali, organizza eventi ed è molto impegnato nel volontariato), è finito sotto processo. E' assistito da un avvocato di Livorno. Due i capi di imputazione, tutti procedibili di ufficio: avrebbe violato l'articolo 9 del Tulps (testo unico delle leggi di pubblica sicurezza) sulle modalità di esplicazione dell'attività di investigatore privato prescritte nella licenza prefettizia: in sostanza non avrebbe potuto fare i pedinamenti e neppure registrare le conversazioni. E, inoltre, sempre secondo la Procura, avrebbe iscritto in ritardo l'incarico ricevuto, da parte della moglie dell'assessore, nel registro obbligatorio per chi svolge quella delicata professione.
Ieri in tribunale ha testimoniato la cognata della moglie dell'assessore.
È stata lei, ha detto al giudice Ferri, a presentarle l'investigatore privato nel luglio del 2007. «Mia cognata aveva dei problemi coniugali - ha detto la teste - mi disse di avergli parlato e che ci avrebbe pensato perchè non aveva mai fatto una cosa del genere. Non so poi come andarono le cose»
fonte: iltirreno.gelocal.it
I pedinamenti e le intercettazioni in auto e nell'ufficio dell'amministratore avvenivano senza alcuna autorizzazione: per questo l'investigatore privato assunto dalla donna è finito sotto processo.
strumenti per lo spionaggio delle informazioni e la tutela della privacy.
vasta scelta di software per cellulari spia consulta il sito oppure chiama il 328 156 6225
Una storia simile a quella che ha avuto come «vittima» l'ex bomber nerazzurro Bobo Vieri. In quel caso a spiarlo era stato il presidente dell'Inter Massimo Moratti a cui costava un ingaggio di fior di milioni, per controllare che stesse alle regole.°°( MICROSPIE E CIMICI AMBIENTALI)°°. In questa storia, formato provincia, che risale all'estate del 2007 ed ha avuto epilogo in tribunale, le cose sono andate un po' diversamente. Anzi parecchio. A far seguire il marito, Massimiliano Bernardi, assessore al Sociale del Comune di Carrara, era stata la moglie. In un periodo difficile del loro matrimonio la donna si è rivolta ad un investigatore privato. E i metodi di controllo, rispetto a quelli messi in atto dalla società nerazzurra, erano di certo meno raffinati. Un piccolo registratore °° MICROREGISTRATORI PROFESSIONALI°°era stato piazzato direttamente sotto il sedile dell'auto dell'assessore. Non solo, anche i pedinamenti non erano poi così discreti: tanto che, in un'occasione, prima di una riunione a Palazzo civico, l'assessore aveva mandato anche il presidente del consiglio comunale Luca Ragoni a prendere il numero di targa dell'auto che lo stava seguendo da giorni. °° ( LOCALIZZATORI GPS SATELLITARI)°°E proprio il conducente di quell'auto, lo sportivo Francesco Menconi (che nel frattempo ha abbandonato la professione di investigatore privato, e si dedica a quella di maestro di arti marziali, organizza eventi ed è molto impegnato nel volontariato), è finito sotto processo. E' assistito da un avvocato di Livorno. Due i capi di imputazione, tutti procedibili di ufficio: avrebbe violato l'articolo 9 del Tulps (testo unico delle leggi di pubblica sicurezza) sulle modalità di esplicazione dell'attività di investigatore privato prescritte nella licenza prefettizia: in sostanza non avrebbe potuto fare i pedinamenti e neppure registrare le conversazioni. E, inoltre, sempre secondo la Procura, avrebbe iscritto in ritardo l'incarico ricevuto, da parte della moglie dell'assessore, nel registro obbligatorio per chi svolge quella delicata professione.
Ieri in tribunale ha testimoniato la cognata della moglie dell'assessore.
È stata lei, ha detto al giudice Ferri, a presentarle l'investigatore privato nel luglio del 2007. «Mia cognata aveva dei problemi coniugali - ha detto la teste - mi disse di avergli parlato e che ci avrebbe pensato perchè non aveva mai fatto una cosa del genere. Non so poi come andarono le cose»
fonte: iltirreno.gelocal.it
Commenti
Posta un commento