Intercettazioni Napolitano: Falcone Borsellino ecco come "lo stato li uccise"

Intercettazioni Napolitano: Falcone Borsellino ecco come "lo stato li uccise"

Roma, 18 luglio 2012, sembra ormai diventato il gioco delle parti, la delicata questione delle intercettazioni telefoniche riguardanti l'attuale presidente della repubblica Giorgio Napolitano. Quello che veramente fa pensare, è come mai tanto clamore a tanta attenzione su quelle intercettazzioni; al punto che un capo di stato accusi Pm e magistrati del suo stesso paese pur di sollevare il caso dalla procura di Palermo.
Cosa mai ci sarà in quelle telefonate?
Chi mai sarà coinvolto in quelle parole?
Tante le voci provenienti dalla rete, impossibile citarle tutte; quello che più sembra accumunarle è questa orrenda possibilità che lo stato abbia trattato con i mafiosi, e lo abbia fatto tramite l'allora ministro dell'interno Giorgio Napolitano. Contrattando non solo affari e appalti, ma la propria incolumità a scapito di qualcun altro.
A scapito di chi vi starete chiedendo?
Chiaro  a scapito di chi in quel periodo la vita l'ha persa veramente. Falcone, Borsellino, il generale Dalla Chiesa, una lista interminabile di nomi, che allora come oggi furono poco protetti dallo stesso stato per cui si battevano. Personaggi che hanno dato la vita, per un paese che non solo non li ha tutelati, ma forse e sottolineo forse li ha addirittura venduti per garantire la sicurezza di qualcun altro.
Certo queste sono voci, voci dalla rete, voci di corridoio, storie, forse leggende, o forse più vere di quanto non si possa credere. Testimoni, onorevoli, ministri, cantastorie, premier, capi di stato, mafiosi, sembra la perfetta scengiatura di un film sulla mafia anni 90; film che purtroppo è costato la vita a persone vere. Solo ieri la sorella di Borsellino, dichiarava ai giornali :" Mio fratello è stato ucciso 2 volte". Siam sicuri che il suo dolore e la sua indignazione sia sentimento comune, comune a tutti gli onesti Italiani che hanno il diritto di sapere cosa c'è in quelle telefonate. A tutti gli onesti Italiani che hanno il diritto di sapere se realmente c'è stata una trattativa fra stato e mafia, e sopratutto avere la possibilità di giudicare e condannare chi nel modo più subdolo abbia consegnato i veri eroi della patria in mano ai mafiosi.

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