Quanto siamo spiati?

“Volevo avvertirvi che a volte possono partire dei messaggi “falsi” firmati con il mio account, non so come possa succedere ora mi informo. Devo cambiare password. Se vi arrivano pubblicità di prodotti dimagranti, pillole, elettronica, medicine, giochi online non sono io”. Così spiegava Jovanotti, qualche mese fa, quello che stava succedendo al suo profilo Twitter, violato e utilizzato per mandare messaggi di spam agli utenti. Quanto siamo spiati?
E sempre di qualche mese fa è la notizia che degli hacker avrebbero diffuso le password di circa 60.000 utenti (60.240 per la precisione), soprattutto brasiliani o di madrelingua inglese. Non avranno utilizzato sistemi di monitoraggio computer a distanza o dei semplici keyhunter USB, dispositivi che registrano i caratteri digitati su una tastiera, ma sicuramente sistemi di hackeraggio più potenti che hanno permesso di ricavare nome utente e password di migliaia di utenti Twitter, per poi diffonderli sul web.
Qualche giorno fa, inoltre, si è sentito parlare dell’apertura di Skype alle intercettazioni, grazie ad una modifica del codice, che prima non le rendeva possibili.Quanto siamo spiati?
Poi è stata la volta di Flame, un malware che sarebbe stato presumibilmente creato da un Governo (Israele ha smentito più volte il suo coinvolgimento) e che è capace non solo di intercettare e registrare le conversazioni audio che avvengono tramite computer, ma anche di registrare qualsiasi altra attività e file, con particolare predilezione per PDF, Office e Autocad. Un codice, quello di Flame, ancora sotto analisi degli esperti.Quanto siamo spiati?
Insomma, sembra quasi di vivere in un enorme Grande Fratello, un po’ per scelta, in quanto si tende a condividere sempre più aspetti della propria vita privata su Internet, ma anche un po’ per forza, a causa di continue violazione della privacy da parte di hacker. Ma chi ha un alter ego virtuale, non può non tener in conto problemi di questo genere e la necessità, periodicamente, di cambiare la password a propri account.
È proprio di ieri la notizia di una nuova “irruzione” in un Social Network da parte di malintenzionati. A finire nel mirino degli hacker, questa volta, è LinkedIn, dal quale sarebbero state rubate circa sei milioni di password e pubblicate poi su un forum russo, al quale lo stesso hacker aveva chiesto informazioni su come crackare il pacchetto trafugato, in quanto su LinkedIn le password sono criptate per sicurezza. In queste ultime ore, inoltre, diversi utenti starebbero ricevendo mail phishing, apparentemente inviate dallo staff del noto Social Network, il cui unico consiglio rimane sempre quello di cambiare le proprie credenziali e di non cliccare sui link presenti in eventuali mail fasulle, in quanto LinkedIn non inserisce collegamenti nei propri messaggi.Quanto siamo spiati?
Insomma, sono mesi e giorni particolarmente difficili per chi ha necessità di essere presente online senza veder violata la propria privacy ed intercettati i propri dati. L’importante resta, comunque, non inserirli in form sospetti.Quanto siamo spiati?
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